DIPENDENTE DA CHI E DA COSA?

11.01.2025


È una parola e come tante parole nella nostra lingua può assumere diversi significati. In grammatica è un aggettivo e quando diventa un sostantivo "IL DIPENDENTE", vira verso un concetto ben definito: Il dipendente è qualcuno che svolge spesso un lavoro subordinato a qualcuno. Spesso sento la frase di alcuni TOP MANAGER o TITOLARI di aziende riferendosi ad alcune persone dell'organizzazione a cui sono a capo: "è un mio dipendente". Il senso è chiaro, e in generale non c'è mai stato niente di male. Svolgere un lavoro da dipendente è un contenuto comune per chiarie quali siano i rapporti che intercorrono, e in un panorama come quello di transizione sta diventando datato. Di fatto la parola di origine è DIPENDENZA, e penso a quanto cambi l'idea, quando questa si introduce in un ragionamento. Dipendenza toglie la dignità in realtà a ciò che una persona è e fa in relazione all'ambiente circostante. Pensate alla dipendenza dalle droghe, dall'alcool, dal sesso, dal gioco di azzardo, aprono scenari di debolezza (moooolto diversa dalla vulnerabilità), che nulla di positivo aggiunge al rapporto tra il dipendente e chi la Dipendenza la causa. Se poi ci inseriamo anche la dicitura A TEMPO INDETERMINATO, la cosa si fa ancora più interessante. Una dipendenza, da cui non sappiamo quando ci staccheremo. Per altro questo in totale contrasto, con il LIBERO PROFESSIONISTA, che definisce invece una partnership con la propria attività, e a volte anche con la propria committenza. Tutti sono e siamo invece COLLABORATORI, quando intentiamo una qualsiasi attività con una compagnia, con un'azienda, con una società. Ognuno è IMPIEGATO nello svolgere la propria mansione per CUM LABORARE, lavorare insieme, nella consapevolezza che questa collaborazione può finire, terminare, se non dovesse soddisfarci. Cambio di panorama= cambio di paradigma. Se non si parla più di PADRONE, di CAPO, che sono termini passati per indicare chi comanda, indipendentemente dall'inquadramento contrattuale, i LEADER possono scegliere di rivolgersi ai propri COLLABORATORI, valorizzando l'insieme che si costruisce in una qualsiasi organizzazione. Personalmente poi preferisco ancora di più COOPERATORI, per valorizzare il fine dell'opera che l'unione può creare.